giovedì, novembre 20, 2008

INIT 15/11/2008 - ROMA BURNS! (Parte PRIMA)

ARIETE: "Non puoi sapere cos'è il fuoco se non ci giochi", ha detto Mark Finney, un matematico specializzato in modelli informatici per trovare il modo migliore di spegnere gli incendi nei boschi. La prossima settimana le sue parole saranno il tuo motto, Ariete. Con questo non voglio dire che devi appiccare un incendio per amore della sperimentazione, prendere a calci dei tizzoni ardenti per spargerli in giro, accendere una sigaretta mentre fai benzina o comprare un lanciafiamme. Sto dicendo che dovresti imparare a giocare con delle fiamme utili e affascinanti senza correre rischi.
(http://www.internazionale.it/oroscopo/)


PROLOGO

6 del mattino. Brianza. Buio. Freddo.
Non ho ancora acceso la prima di tante sigarette di questa lunga giornata, ma dalla bocca esce lo stesso fumo denso. Si sentono solo merli mattutini e qualche macchina di lavoratori del sabato mattina...

600 chilometri. Un passaggio dal buio alla luce. Lasciandosi alle spalle Bologna la grassa e le splendide colline toscane cogli alberi che si stagliano sul loro crinale, accarezzando il cielo, e trattenendo tra le loro esili dita brandelli di nuvole.
Roma. Caput Mundi. La giornata è lunga. Ma scorre via veloce tra metr
opolitane affolate e rifocillanti lasagne (grazie Giorgia). Tra centurioni che finita la loro battaglia per la pagnotta, si tolgono gli schinieri e saltano, con aria truce, a bordo delle loro fiammanti 500 (old style) blu. Tra immobili sarcofagi d'oro ad ogni angolo, e rovine illuminate dai flash giapponesi. Tra il venticello sull'Aventino, e il Cupolone illuminato che sovrasta la città. Tra i bus che puzzano d'orina, e le inaugurazioni di nuovi distributori di benzina...
Dalla luce siam tornati al buio.
Ma è proprio questo che aspettavo... Che le fiamme, di giorno, non fanno lo stesso effetto...


LIGHT A FIRE!

Il locale è buio. E' scuro. Siamo stati marchiati per entrare.
C'è un indistinto brusio in sottofondo.

L'unica parte veramente luminosa è il bancone del bar. Perché uno vuol vedere bene quel che beve.
Poi, all'improvviso la gente viene attirata verso un'altra sala.
Una musica che ti scoppia dentro. Una voce tanto graffiante, quanto invitante. Su una parete ragazzi che corrono, suonano... Nascosti da una selva di aste di microfoni, piatti di batterie, cavi, che formano una sorta di intricata e tetra
foresta di alberi morti... E loro là dietro che corrono, saltano... Ed infine una risata argentina.
E poi torna il buio.

E la luce ci restituisce quei giovani in carne ed ossa, lì, che ci sovrastano dal palco... Ed ora la foresta non è più morta e tetra. E' viva, guizzante... Il loro nome risuona, quasi sussurrato dalla cantante del gruppo... Il loro nome: MADKIN.

Ora c'è lei, Serena JeJé, nella sua splendida mise nera, è lì... Pronta a far scoccare la prima scintilla di questo incendio di suoni che sta per bruciare Roma!
E fa proprio questo... E sembra nata solo per quello. Per essere una rockstar... Si badi bene, non ho detto una divetta, ho detto una rockstar.
Imbraccia la chitarra come fosse un'ascia affilata. La brandisce e tira fendenti a tutti i presenti, ormai rapiti dall'incalzare del loro set. Quando ha in mano la sua arma, nessuno la ferma... Neanche una cinghia che si stacca e che suo marito/il suo compagno/il suo amore (che ringrazia pubblicamente all'inizio del concerto) saltando sul palco dal pubblico, rimette a posto in un attimo. Perché nulla deve
interrompere il live. Un live tirato. Tiratissimo. Il pubblico viene poi colpito da uno schiaffo quando attacca Blue Sun (lo ammetto, forse la mia preferita in assoluto), decadente, strisciante, suadente... I brividi durano per tutto il pezzo, e per la sua splendida interminabile coda... L'emozione è tangibile tra il pubblico. Ma è un attimo. Ed ecco che all'unisono i MADKIN tirano un altro fortissimo colpo di scure, attaccando il veloce My Zen...
E poi tutto finisce. Il silenzio cala di nuovo nella sala. E il pubblico resta al buio a leccarsi le ferite...


Foto di MIKE

3 commenti:

Anonimo ha detto...

...sono senza parole...mi hai fatto venire te i brividi..

quello che hai scritto è a dir poco bellissimo...scritto da paura!

grazie aeffe, non puoi immaginare quanto sia stata contenta di suonare per la prima volta davanti a te...

un bacione da me e dai madkin

jejè

Aeffe ha detto...

Ed io sono stato felicissimo di potervi finalmente vedere live!!!

F.

Anonimo ha detto...

c'ero anche io... nn li conoscevo.. gia' dopo le prime note ho comprato il ciddì.. sono rimasta senza parole... come se i fantasmi del grunge seattliano rinascessero nei corpi e negli strumenti di questi giovani ma fortissimi musicisti.. da tempo un live nn mi esaltava cosi. e poi serena.. strepitosa.. bella, seducente e credibilissima creatura rrrrrock. ciao. raffa PIVIRAMA www.myspace.com/pivirama