La Cicala e la Formica
L'estate passava felice per la cicala che si godeva il sole sulle foglie degli alberi e cantava, cantava, cantava. Venne il freddo e la cicala imprevidente, si trovò senza un rifugio e senza cibo.Si ricordò che la formica per tutta l'estate aveva accumulato provviste nella sua calda casina sotto terra. Andò a bussare alla porta della formica.La formica si fece sulla porta reggendo una vecchia lampada ad olio.- Cosa vuoi? - chiese con aria infastidita.- Ho freddo, ho fame….- balbettò la cicala. Dietro di lei si vedeva la campagna innevata. Anche il cappello della cicala ed il violino erano pieni di neve.- Ma davvero? - brontolò la formica - lo ho lavorato tutta l'estate per accumulare il cibo per l'inverno. Tu che cosa hai fatto in quelle giornate di sole?- Io ho cantato!- Hai cantato? - Bene… adesso balla!La formica richiuse la porta e tornò al calduccio della sua casetta, mentre la cicala, con il cappello ed il violino coperti di neve, si allontanava, ad ali basse, nella campagna.Questa mattina, al lavoro, aprendo una risma di carta, ho trovato il cadaverino di una piccolissima formica...Ed ho pensato:"Guarda un po'... Tutta l'estate a faticare, a far provviste, per andare a morire d'inverno in mezzo a 500 fogli A4..."E mentre così pensavo, è risuonato dentro me il canto beffardo di una Cicala...
Cosa sto ascoltando: Viola "Don't be shy..."
1 commento:
Come 6 ...
per chi fatica,suda,si spreme ogni giorno qual'è la sua ricompensa???
credere che - così facendo come la formica - i sogni si avverino e quando se nè esaurito uno sostituirlo con un altro. e i giorni intanto passano, passano glli anni...e si invecchia felici.
tanto, anche nella vita della formica, c'è tempo per godersi le "belle cose della vita". e se il destino ci riserva pochi giorni per fare queste cose... bhe, saremo morti felici.
Ciao
Ilaria
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